Non è possibile perdersi in maniera totale, assoluta, suprema. Rilassati, perditi una volta ogni tanto, va benissimo così! Perditi e ritrovati, attimo dopo attimo. Questa esistenza è una commedia meravigliosa che si fonda sul perdersi e il ritrovarsi.
Osho
Il processo di svuotamento dei paesi a favore delle metropoli ha prodotto un profondo cambiamento nel tessuto socio-economico di tantissime realtà rurali, che ad oggi rischiano di trasformarsi in vere e proprie città fantasma.
Questo discorso è tanto valido in Italia, quanto in Giappone e nel resto del mondo. Nel giro di un paio di generazioni questo mutamento ha portato ad un inesorabile impoverimento di quelle realtà che rappresentavano l’ossatura e l’anima stessa di una nazione.
Negli ultimi anni si è cercato di invertire questa pericolosa deriva, ed uno degli strumenti più efficaci nel cambiamento di questa tendenza è stato il turismo. In Italia, ad esempio, il modello dell’albergo diffuso ha permesso il rifiorire di luoghi ed attività oramai dimenticati.
Grazie proprio al turismo ed alle differenti strategie economiche ad esso riconducibili, si è data nuova linfa e vita a tutte quelle piccoli grandi realtà che vivono prevalentemente di “antichi e lenti modi di fare”.
Questa riscoperta non solo ne ha permesso la sopravvivenza, ma ha riportato l’attenzione su un modo di vivere diverso e più in comunione con la Natura ed i suoi ritmi.
Ne è uno splendido esempio quello della linea ferroviaria Nishikigawa Seiryu della Nishikigawa Railway Co. Ltd. Riconvertendo la vecchia linea JNR da tempo in disuso, è stata data la possibilità di percorrere – nei suoi coloratissimi treni – i circa 35 km lungo il torrente Nishiki-gawa, dalla stazione di Kawanishi a quella di Iwakuni (nella Prefettura ad Ovest di Hiroshima).
Seiryū Miharashi
È dello scorso anno la notizia dell’apertura di una nuova fermata, la “stazione fantasma” Seiryū Miharashi (lett. “Corso di acqua limpida e bella vista“), dove non c’è nient’altro che una semplice pensilina immersa nella natura incontaminata.
Le corse si tengono una sola volta al mese (accessibili previo prenotazione) con un treno minuto di appena 40 posti. Un piccolo gioiello raro e discreto, che non può non riportare alla memoria il capolavoro cinematografico di Hayao Miyazaki “La città incantata”.
Una volta arrivati a destinazione si viene proiettati in una dimensione senza tempo, scandita soltanto dal lento fluire del fiume, dal canto degli uccelli, dal foliage degli alberi o dalla neve che cade leggera. Quella che all’arrivo sembrava essere un fermata fantasma, diventa di fatto un portale, un accesso, una via per il ricongiungimento con una Madre sempre disposta ad accoglierci nel suo grembo e a rasserenarci.
La bellezza salverà il mondo
Lontani dai problemi, dagli affanni e dallo stress che ogni anno è causa di innumerevoli suicidi, si ritorna a capire l‘importanza di una vita scandita dalla necessità e dalla consapevolezza di un ritmo più lento e naturale, dove è la bellezza – in tutti i suoi infiniti risvolti – il faro che illumina (o dovrebbe illuminare) il nostro limitato cammino su questa terra.
2 Responses
Che meraviglia! Sarebbe così bello viaggiare su quel treno e sostare per un po’ sotto quella pensilina ❤
Assolutamente. Sarebbe un sogno!