Nella primavera del 2013 venni inviato da Luca Ramacciotti alla mostra di Ikebana “Due Scuole, una Via: kadō, l’arte giapponese di disporre i fiori”, tenutasi a Roma presso Doozo art books & sushi.
Fu per me l’occasione di approfondire la conoscenza dell’arte giapponese dell’Ikebana, attraverso il confronto di opere realizzate dalle scuole Sogetsu e Ohara, due tra le più importanti di questo mondo.
Alle variopinte eleganti creazioni floreali erano abbinati dei piccoli, discreti e raffinatissimi cartoncini che riportavano le informazioni principali degli ikebana stessi.
Piacevolmente colpito ed incuriosito, ne raccolsi uno per guardarlo meglio. La cura realizzativa che lo caratterizzava era davvero incredibile, per non dire maniacale. Ogni bigliettino era unico, diverso dagli altri, e perfettamente abbinato all’ikebana ivi presentato.
Girando per la mostra mi accorsi di un’area dedicata all’esposizione di bigliettini, cartoncini e tante altre creazioni che seppero rapirmi per la loro bellezza, semplicità e ricercatezza.
Accanto ad esse, una donna dal sorriso tanto caloroso quanto discreto, e dagli occhi profondi e luminosi… la loro “mamma”, Claudia de Vargas Macciucca. Ad anni di distanza devo ammettere d’essermi imbarazzato tanto da non complimentarmi subito con lei per le sue realizzazioni… cosa, per fortuna, poi recuperata in seguito.
Agli sporadici incontri di persona durante mostre e manifestazioni, col tempo s’è unita una frequentazione virtuale che mi ha permesso di ammirare, seppur a distanza, l’evoluzione del magico mondo “OBI di IAIA” con le sue incredibili realizzazioni, di volta in volta sempre più belle e ricercate.
Obi è il nome giapponese della cintura del kimono, richiamata negli OBI di IAIA (Iaia è il nome da artista usato da Claudia) dalla fascia in carte washi prodotte e stampate a mano con disegni originali provenienti dal Giappone, e che impreziosiscono i cartoncini inizialmente disegnati a china nera o acquarellati, successivamente arricchiti esplorando il mondo dei temi floreali, della femminilità, del sogno, delle emozioni e della natura.
La grafica si è poi ulteriormente intrecciata alle composizioni Haiku e ha trovato un felice sviluppo su quaderni, album, scatole e in cornice.
Gli inizi
La nascita di OBI ha, per certi versi, rappresentato la rinascita di Claudia. Architetto per professione, da sempre appassionata all’arte, al design, alla poesia ed alla fotografia, Claudia difficilmente riusciva a sposare questi interessi col suo lavoro.
Ma si sa, la creatività artistica non conosce limiti, e quelli che erano dei semplici abbozzi, pian piano divennero disegni sempre più legati al suo mondo interiore. Molto timidamente, in un periodo di profonde trasformazioni nella sua vita, ricominciò a disegnare a china.
I miei cartoncini raffiguravano per lo più figure femminili che dormivano su prati, attingendo sicuramente al mio immaginario infantile e alle fiabe. Quelle principesse addormentate sarebbero poi diventate le mie sognatrici, un disegno che ritorna spesso e che raffigura un profilo di donna i cui capelli sembrano onde del mare.
La ricerca della carta di riso che potesse coniugarsi ai suoi lavori portò Claudia a fare la conoscenza di Mayumi Con e della sua meravigliosa bottega La Zacca, diventati nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per le sue creazioni.
Negli OBI ritroviamo la sobria eleganza del kimono perfettamente espressa in biglietti ottenuti utilizzando l’Origata, l’antica tecnica giapponese della piegatura della carta.
Il mio concetto di fondo è creare qualcosa di unico, fatto a mano, che sia simbolico di un sentimento, di una emozione. In questo i giapponesi sono assolutamente imbattibili, hanno molti rituali e codificano con gesti precisi altrettanto precise situazioni, emozioni, che vengono filtrate in questo modo e anche in qualche modo controllate. Il senso dei miei OBI è proprio cingere, intrecciare legami attraverso la delicatezza e la bellezza.
Expo e Mostre
Le creazioni hanno avuto un così ampio ed entusiastico riscontro che tante sono state le mostre in cui sono state esposte.
OBI di IAIA è stata ospite, con un trittico in acquerello di inchiostro intitolato Marina a Honshu, alla Mostra Collettiva Metamrphosis, curata da Ilaria Falco, presso l’atelier Stella Ceramika, in occasione della manifestazione Open House Roma 2019.
In dicembre dello stesso anno espone in due personali: Conversazione con una pietra, presso Assemblea Testaccio, e Koshoku ospite dello Studio Arti Floreali.
In occasione dell’evento Hanami 2018 è stata invitata a fare una personale a tema presso l’Angolo dell’Avventura di Lungotevere Testaccio. Nello stesso anno ha partecipato al Wave Market Fair all’interno della manifestazione di arte contemporanea internazionale Outdoor al Mattatoio.
Ospite nel 2016 ad Artigiane al MAXXI, ha partecipato a ReUnion a Torino, a diverse edizioni del Caravanserraglio al Parco della Musica, ospite presso lo spazio Doozo in occasione di presentazioni di libri e esposizioni delle scuole romane di Ikebana.
Le numerose e ricercate occasioni di mostra delle creazioni disegnate e realizzate a mano hanno creato una felice rete di amicizie e di stimoli a produrre creazioni sempre più vicine al sentire e prendendo maggiore dimestichezza con una diversa dimensione.
Info e contatti
Pagina facebook: https://www.facebook.com/obi.iaia/
Profilo instagram: https://www.instagram.com/cdvm70/
E-mail: cdvm70@gmail.com
foto e creazioni © Claudia de Vargas Macciucca
2 Responses
Grazie Carlo per questo articolo così intenso, sei davvero un uomo speciale e mi sento cosi profondamente compresa..e sono felice che i miei disegni, le mie composizioni, abbiano catturato il tuo sguardo e colpito la tua sensibilità. Da anni anche io seguo con timida attenzione i tuoi post…e le tue interviste..e quello che traspare sempre è che le cose le senti con passione profonda…
Che belle parole Claudia, ti ringrazio davvero infinitamente!