Mostra di pittura | 9 – 19 novembre 2022
“sei praticanti la pittura Sumi ci offrono molteplici sguardi sull’autunno”
… nessuno sul marciapiede, solo dei tigli e dietro di loro, nel giardino di fronte… due faggi e un acero. I tigli gialli, i faggi marrone rossiccio, l’acero giallo rosso. Sembrano conservati dietro un vetro.
Tratto da un breve racconto di Christina Viragh che accoglie i visitatori, insieme ad un quadro di Massimo Gobbi il maestro di pittura sumi-e ed ideatore della mostra.
Ho visitato la mostra e sono rimasta piacevolmente sorpresa dal numero delle opere esposte e dalla loro varietà.
Ho avuto il piacere di essere una allieva di Massimo Gobbi ed amo molto la tecnica di pittura sumi-e, apprezzo molto anche la bravura e l’originalità del maestro (https://www.takumilifestyle.com/massimo-gobbi/).
La mostra si è tenuta nello Spazio Arti Floreali, nei locali, dedicati alle mostre, adiacenti alla sede dello Studio Arti Floreali in Vicolo della Campanella a Roma (https://artifloreali.it/).
Mi sono soffermata a parlare con gli espositori presenti ed ho condiviso con loro l’emozione del momento e la loro passione per la pittura.
Lucia Foschi
Il suo amore per la natura la porta a cogliere la luce ed i colori caldi dell’autunno. Esprime una buona tecnica di pittura.
Maria Cristina Tarquini
I suoi studi ed il suo incondizionato amore per gli animali si ritrovano nei suoi dipinti.
Monica Beatrice Brocco
Si definisce una “pensionata pigra”, ma felice di aver scoperto questa arte e condividerla con altri appassionati.
Valeria Belli
Nei suoi dipinti sumi-e molto personali, inserisce dei colori e ci mostra “uno stile espressivo di emozioni interiori”.
Maria Antonietta Brancati
Una strutturata professionista restauratrice incontra l’arte sumi-e. La sua scoperta della pittura con ”un solo colore: e i suoi tanti grigi” ed il “difficile equilibrio tra il pieno e il vuoto” la trasmette attraverso le sue opere. I suoi dipinti sono raffinati e piacevoli.
Fabrizio Tosto
Fabrizio Tosto 匠頑固 takumi ganko “artigiano ostinato”, ecco questa è la sua presentazione. E ancora: Il suo cognome Tosto, come per i latini, è presagio di costante ostinazione, testardaggine. Coniugato con il nome Fabrizio, da faber, artigiano, ha generato il suo nome d’arte: “Artigiano Ostinato”.
Un artista dalle varie sfaccettature, biologo, fotografo, studioso della calligrafia occidentale e giapponese (shodō), pittore di sumi-e.
Appassionato della cultura orientale, fa origami e coltiva varie specie di bambù, inoltre segue l’arte del tenkoku, incisione dei sigilli giapponesi.
In questa mostra espone le sue creazioni di kakejiku (rotoli dipinti giapponesi) realizzate a seguito dello studio della montatura tradizionale e antica giapponese. Dipinti da lui in stile sumi e firmati con i kanji del suo nome incisi nei timbri incisi da lui.
Personalmente ho apprezzato il suo stile e la sua impronta moderna nella realizzazione dei kakejiku. Ha applicato la sua conoscenza della montatura antica in qualcosa di più attuale, utilizzando anche del materiale acquistato in Italia, come ad esempio le stoffe con disegni di broccato, il risultato è comunque molto suggestivo. Anche la scelta dei soggetti dei dipinti in alcuni casi è assolutamente occidentale: le persone con l’ombrello riflesse sulla strada bagnata e la vista del fiume Tevere con il cupolone. Anche il kakejiku con più ventagli esce dagli schemi orientali che ne riporta sempre uno soltanto, ma non solo: lui li abbina alla stagione autunnale perché ormai non si usano più e possono rimanere a riposo.
Prima di andare via osservo il vento che muove le foglie poggiate sul pavimento della mostra e leggo il waka scritto nel kakejiku di saluto:
Kaze – Vento
Anonimo (Waka n.290 del Kōkin Wakashu)
Il vento che spira ora sembra risplendere di mille colori,
ma, ecco, sono le foglie d’autunno che turbinano nell’aria.