Raramente ho avuto tra le mani un libro che trasudasse tanta essenziale raffinatezza quanto “Elogio della capanna. Poetica di un posto tutto per sé” scritto da Alessandro Vergari (Folia, 2021, pp. 110, € 10,00), ed è la prima volta che mi capita di leggere il libro di debutto di una nuova casa editrice.
FOLIA BOOKS – la tua passione, la nostra missione
Sì, perché Folia nasce dalla volontà di Alessandro Pellegrini di fare editoria sostenibile, sia per quel che riguarda i materiali usati – i libri vengono stampati su carta prodotta da foreste correttamente gestite, sia per l’aspetto economico – gli autori ricevono un compenso molto più equo ed alto rispetto a quello pattuito dalle altre case editrici; ma non solo, parte dei proventi introitati vengono successivamente investiti in progetti sociali ed ambientali.
A farmi scoprire questo incredibile binomio editore-autore, il buon Luigi Gatti, collaboratore di TAKUMI lifestyle in diverse attività, nonché mio neo sensei 先生 nell’insegnamento della lingua giapponese. Una volta ricevuto questo saggio, sono stato istantaneamente rapito dall’acquerello in copertina – realizzato, così come le illustrazioni interne, dalla bravissima Delia Spreafico – e dalla carta piacevolmente ruvida al tatto, che sin da subito ti fa legare, entrare in connessione, col libro stesso.
Scritto poco prima l’inizio dell’insorgere della pandemia da Covid-19, già dalle prime battute si ha l’impressione che non sia tu a leggere il libro, ma che sia l’autore stesso a raccontartelo come farebbe un amico che ti parla di sé, dei suoi interessi, e degli argomenti che gli stanno a cuore.
immagini per gentile concessione di Folia ©
Con la sua scrittura deliziosamente scorrevole, colta, ma mai pomposa ed autocelebrativa, Alessandro ci trasporta in un mondo dove il meno è più, dove il bastevole e la frugalità ci riportano ad una dimensione in cui l’essenzialità è somma ricchezza.
Un elegante e delicato omaggio ad un modo di vivere semplice ed essenziale.
Luigi Gatti
Il racconto della sua esperienza di costruzione della sua piccola capanna prima, e del vissuto poi, si mescola abilmente ma dolcemente ad esperienze similari fatti da tantissimi personaggi illustri prima di lui, da Henry David Thoreau (autore tra i tanti di “Walden. Vita nei boschi”) a Jack London, da Virginia Woolf a George Bernard Shaw, divenendo di fatto un piccolo grande compendio della letteratura, oltre che un concentrato di aneddoti e spunti di riflessioni che diventano delle vere e proprie lezioni di vita.
Abitare è aver cura del proprio spazio, essere in rapporto col proprio spazio.
Martin Heidegger
La capanna diventa così il fulcro di un’intima ricerca antropologica ed esistenziale sui veri valori della vita, dove minimalismo e contatto con la Natura ne rappresentano i cardini fondanti. Vivere in una capanna implica avere a disposizione poche cose, ed attraverso la scelta di ciò che è davvero utile si riscopre l’importanza dell’essenzialità. Un po’ come la famosa Marie Kondo che insegna come liberarsi del superfluo e tenere con sé solo le cose che “danno gioia”.
Tra le poche cose da portare con sé, i libri. In un mondo che va avanti con gli imperativi ‘consumismo’ e ‘mercificazione’, pensare che i libri – e quindi la cultura – siano un bene assoluto e fondamentale per la propria vita, dona tanta speranza ad un mondo sempre più sterile e vuoto.