Una speciale tradizione esterna alle scritture
Bodhidharma
Non dipendente dalle parole e dalle lettere
Che punta direttamente al cuore dell’uomo
Che vede dentro la propria natura e diviene Buddha.
Queste le parole che definiscono (senza in realtà farlo) lo Zen dette dal suo stesso fondatore. Lo Zen sfugge ad ogni descrizione speculativa, è un’esperienza volta al Satori che va vissuta in prima persona.
101 storie Zen (Adelphi, 1973, pp. 112, € 9,50), giunto alla sua 34° edizione, è un piccolo libricino che contiene al suo interno dei racconti tanto brevi quanto profondi, tipici degli aneddoti dei Maestri Zen, e che possono essere compresi soltanto se dotati della giusta sensibilità. Se non letti col giusto approccio, molti racconti apparirebbero banali e sciocchi, ma è proprio la loro incredibile semplicità a renderli illuminanti.
Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto.
– 14. La strada fangosa
Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada.
«Vieni, ragazza» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «Noi monaci non avviciniamo le donne» disse a Tanzan «e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l’hai fatto?».
«Io quella ragazza l’ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu la stai ancora portando con te?
Benché ancora oggi, dopo averlo letto e riletto negli anni, alcune storie mi risultino incomprensibili, ogni volta mi sembra di leggere un libro nuovo, segno questo di quanto a fondo queste storie vadano a pescare nel nostro più intimo vissuto.
È uno di quei libri che amo definire come “inesauribile”. Benché gli aneddoti, i racconti, siano gli stessi, si scoprono di volta in volta significati più profondi, diversi da persona a persona a seconda della propria esperienza.
Non è un semplice libro, ma un libro semplice, ed in quanto tale, dotato di vita propria… perché è nella semplicità la chiave di tutto.