Anche un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.
Lao Tzu
Giappone, arcipelago asiatico. Con i suoi 126,5 milioni di abitanti che ogni giorno brulicano per le strade delle sue metropoli, risulta – agli occhi di un occidentale – avvolto da una sorta di campana di vetro nella quale si riesce solo ad intravedere uno stile di vita ed una cultura rimaste paradossalmente immutate, nonostante il susseguirsi degli anni, dei secoli.
Talvolta, però, basta solo il momento, la persona ed il posto giusto a far scattare la scintilla della curiosità, e la voglia di entrare in quella campana per immergersi in un “mondo” tanto lontano dal nostro.
Ed è proprio così che Luigi Gatti, autore nonché protagonista di questo viaggio fatto di passi e parole (Mursia, 2017, pp. 260, € 17,00), inizia il suo racconto confermando che esiste un filo invisibile che lega inevitabilmente la vita delle persone, a prescindere dallo spazio e dal tempo.
Un susseguirsi di eventi lo porterà, infatti, a coltivare la sua prima esperienza da pellegrino lungo il sentiero che porta a Santiago de Compostela e ad incontrare Aki, che lo accompagnerà “a suo modo” anche nello Shikoku, la più piccola delle isole principali del Giappone.
Legami…
Aki sarà per lui quella famosa “scintilla” che farà scattare la curiosità e la sete di conoscenza della cultura giapponese nella sua interezza, dal modo di fare elegante e rispettoso che contraddistingue la popolazione nipponica, allo studio della lingua e della scrittura con tutti i suoi – piccoli scrigni di poesia – i kanji.
Rituali, cultura ed una profonda connessione con la natura, fanno da sfondo perfetto ed armonioso ad un racconto affascinante stimolato da legami ed amicizie nate, chissà, anche grazie al volere di Kōbō-Daishi, monaco buddista vissuto in quei luoghi.
Il percorso lungo il quale sono ubicati i famosi 88 templi offre, tra i tanti, un’interessante spunto di riflessione: far scorrere il dito lungo tutto il percorso tracciato sulla cartina presente nelle prime pagine del libro, ricorda e riporta in qualche modo all’Enso, il cerchio Zen in perpetuo movimento ciclico. La vita è nel suo stesso divenire.
L’elegante e scorrevole fluire delle emozioni e degli eventi fanno sì che il lettore, munito di un immaginario “zaino in spalla”, si appresti a diventare esso stesso un “Ohenro”, un pellegrino dello Shikoku, e si lasci guidare in questo lungo ed intenso cammino.
Luigi Gatti
Mi sento di ringraziare fortemente l’autore per aver intrapreso quel viaggio e per aver scritto questo libro che tanto mi ha emozionata.
Non conosco Luigi personalmente, ma ho avuto la possibilità di presenziare ad una sua webinair (organizzata da Luca Ramacciotti e dal Sogetsu Concentus Study Group) sulla cultura giapponese e le sue sottili sfumature palesate proprio attraverso lo studio dei kanji.
Sono rimasta a dir poco esterrefatta dal suo modo gentile e semplice di spiegare concetti profondi ed una scrittura molto lontana dalla nostra. Tanta è stata l’emozione e lo stupore dei temi trattati, che l’indomani l’ho contattato per acquistare una copia del suo libro.
Come sua consuetudine, Luigi lo ha immediatamente spedito, non prima d’averlo reso ancor più speciale ed unico, apponendovi una dedica ed un kanji da me scelto. Anche per questo: grazie!
Info e contatti
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