Cos’è l’estetica? Non è un ambito ben definito e perciò difficilmente definibile: parlare di bonsai presuppone anche entrare nel campo filosofico dell’estetica e dell’arte.
È inevitabile. Arte è anche comunicare. Quando si guarda un quadro si è attirati spesso da un particolare, ma si comprende il messaggio che il pittore vuole dare? Non sempre lo spettatore trova bellezza e pathos in un’opera d’arte.
La risposta si trova negli elementi che gli artisti usano nella realizzazione delle loro opere, e in come gli artisti assemblano questi elementi per eseguire un’opera d’arte.
I bonsai, come espressione di un’arte, segue determinate convenzioni attraverso l’impiego di linee, forme, colori, spazio e struttura, inseriti in un contesto a vari livelli di bilanciamento, armonia e tensione.
In genere rispondiamo a queste regole percependo in esse la bellezza, l’enfasi, l’attività o l’inerzia che l’autore vuole esprimere. Il bonsai come oggetto d’arte implica l’intervento umano, “creativo”; è un’assonanza con la scultura! La peculiarità e la difficoltà del bonsai consistono nell’interpretare un fenomeno collettivo e insieme sapere cogliere la creatività individuale del bonsaista.
Il bonsai ci trasmette una dimensione umana più alta, un orizzonte che ci appartiene. L’aspetto profondamente umano e i riscontri filosofici di questa arte, vista e vissuta come intensa espressione di identità, è il suo filo conduttore. Pur tuttavia il bonsai è capace di sollecitare nell’osservatore, oltre lo sguardo e l’istante, un’amplificazione di essi con una elaborazione del significato che va ben oltre l’albero.
immagine di copertina © Antonio Chicca – Wado-en laboratorio bonsai