Sin dal mio approdo su Facebook nell’agosto del 2011, la mia attenzione si è sempre rivolta a quei profili e a quelle pagine capaci di raccontare il Giappone attraverso le sue mille impalpabili sfumature.
Giappone Mon Amour è senza dubbio quella che con sobria maestria ha saputo rivelare meglio degli altri – attraverso immagini, pensieri, riflessioni – il cuore di questo popolo.,
Laura Imai Messina, creatrice e curatrice di questa pagina e dell’omonimo blog, si è trasferita in Giappone all’età di 23 anni, e grazie al web è diventata ben presto un vero e proprio riferimento per me, e per tutti coloro che subiscono il fascino del Sol Levante.
Nel 2014 è uscito il suo primo libro “Tokyo Orizzontale”, edito da Pickwick ed accolto da ottime critiche, romanzo poi seguito da altri pregevoli lavori tra cui, “WA. La via giapponese all’armonia” che, in un certo senso, rielabora, migliora ed approfondisce quanto raccolto e condiviso nel blog stesso.
Wa significa armonia, ma come tutte le parole giapponesi volta molto di più. Wa è infatti tutto ciò che è mite, sereno, moderato, ma è anche tutto ciò che è giapponese. Tramite Wa, il Giappone ci insegna la sua più grande lezione: che la bellezza, la gioia e il senso civile si costruiscono con un grande impegno, attraverso un lavoro continuo su se stessi, imparando la pazienza, facendo le cose con cura e mai a discapito degli altri, perché una felicità davvero sostenibile è un progetto di tutti e mai di uno soltanto.
Laura Imai Messina
72 stagioni… 72 parole
Chiave di lettura di questo saggio, le 72 stagioni dell’antico calendario giapponese, che attraverso il loro mutare e rinnovare ogni 5 giorni, non solo ci fa apprezzare l’eterna fugace bellezza del momento presente, ma ci prepara ad un nuovo immutabile inizio.
Così come per le stagioni, il libro si sviluppa attraverso 72 kanji-parole che costituiscono idealmente i tanti micromondi su cui poggia il pensiero giapponese. Il gusto della parola, che assaporato rivela con sublime delicatezza la cultura e lo spirito di un paese, nella traduzione spesso perde la sua efficacia ed espressività, eppure l’autrice attraverso la sua disamina ne descrive perfettamente il significato più profondo.
Le parole proposte non seguono (volutamente) un ordine prefissato, ma così come per il concetto dell’asimmetria, la dinamicità con la quale si passa da un kanji all’altro ne rileva la vitalità nonché tutti i legami volti ad una comprensione generale più intima, complessa e vera.
Prima di concludere non posso non sottolineare la cura per l’impaginazione, e la graziosa grafica che impreziosisce il testo con elementi iconici tipici della cultura nipponica.
2 Responses
Interessante
Grazie per averci lasciato un feedback ^_^